Trapianto di capelli: tutto quello che conviene sapere

Chi soffre di alopecia androgenetica irreversibile ricorre al trapianto di capelli quando farmaci come finasteride e minoxidil  non funzionano più.

Il trapianto (detto anche auto-trapianto) dei capelli consiste in un’operazione chirurgica di ridistribuzione dei bulbi piliferi.

In pratica, vengono utilizzati piccoli frammenti di pelle (e relativi bulbi piliferi) della regione parietale ed occipitale (aree di solito più folte) non soggetti a miniaturizzazione. Questi frammenti vengono trasferiti da zone del capo più folte ad altre più diradate e colpite dalla calvizie dove vengono impiantate.

I follicoli vivi da impiantare devono essere prelevati dallo stesso paziente, non da un donatore né tantomeno devono essere sintetici.

Come funziona? Quali sono i risultati? Funziona? E’ sicuro? Quanto costa?

Rispondiamo a queste ed altre domande iniziando col chiarire che, attualmente, esistono tre diverse tecniche di trapianto. Ecco quali sono.

Trapianto di capelli: tre tecniche diverse

Sono tre le principali tecniche di trapianto di capelli:

STRIP (o FUSS): si asporta con il bisturi una parte di cute da cui saranno, in seguito, prelevati i follicoli da trapiantare. Il decorso operatorio è doloroso e può lasciare brutte ed evidenti cicatrici sulla cute, causare dolori e gonfiori post-operatori, perdita di sensibilità;

FUE (Follicular Unit Extraction): il trapianto viene eseguito follicolo per follicolo (o, meglio, per singole unità follicolari contenenti da 1 a 4 bulbi piliferi) con un apposito strumento. E’ la tecnica più diffusa che non lascia cicatrici evidenti. La guarigione è più rapida e meno problematica;

Micro-FUE ovvero la tecnica evoluta della FUE. E’ un trapianto ad alta densità che utilizza strumentazioni di ridotte dimensioni per eseguire un intervento ancora meno invasivo, senza lasciare cicatrici. Grazie al microinnesto la direzione dell’impianto viene orientata in modo tale da seguire il verso di crescita e la disposizione naturale dei capelli. Risultato: conseguenze post-operatorie ridotte insieme al rischio di cicatrici permanenti.

Bisogna affidarsi a mani esperte per scegliere soluzioni efficaci, mini invasive e meno rischiose rispetto al passato.

Durata e costi variano a seconda delle dimensioni dell’area da trattare, del medico chirurgo che opera, della tecnica utilizzata e del ricorrere ad un solo intervento oppure a più interventi a distanza di tempo.

Indicativamente, il prezzo di un trapianto di capelli in un’area di media estensione va da 3.000 fino a 5.000 euro.

Il trapianto di capelli funziona?

Il trapianto di capelli non è in grado di intervenire sulle cause della calvizie.

Lo specialista ha il compito di indirizzare il paziente verso le terapie più adeguate in base al suo caso.

L’efficacia dell’intervento dipende dalle condizioni del paziente, dalla professionalità ed esperienza del chirurgo estetico qualificato. Dipende anche dalla personalizzazione del trattamento e da un’accurata visita pre-chirurgica.

In caso di buona riuscita dell’intervento, i risultati si possono apprezzare appieno a distanza di alcuni mesi perché i capelli innestati necessitano dello stesso tempo di quelli naturali per crescere.

Nonostante la precisione certosina e l’accuratezza nell’esecuzione, il risultato finale (non solo estetico) non sempre si rivela efficace nel tempo e non evita il rischio di certe complicanze.

Se eseguito da mani inesperte o con tecniche inadeguate, il trapianto di capelli può portare a complicanze anche gravi, tra cui comparsa di cicatrici, danni nella zona donatrice per eccessivo prelievo di follicoli. Si tratta di danni irreversibili a cui non si potrà rimediare in seguito.

Precauzioni prima e dopo l’intervento

E’ necessario adottare tutta una serie di precauzioni sia prima sia dopo l’intervento chirurgico di auto-trapianto.

Prima dell’intervento, indipendentemente dalla tecnica adottata, bisogna curare la calvizie, la cute e i follicoli colpiti dalle cause dell’alopecia.

Dopo l’intervento, bisogna applicare le dovute linee guida cliniche, tecniche e di sicurezza per evitare effetti collaterali anche gravi per la salute.

Tra gli effetti meno gravi, si segnala lo shock loss. I follicoli malati o compromessi dall’alopecia, se non vengono adeguatamente curati, non resistono facilmente al trauma dell’innesto. Di conseguenza, sono destinati a cadere rapidamente. Lo shock loss è solo uno dei motivi per cui il trapianto di capelli è altamente sconsigliato in caso di diradamento.

Solo prendendo le dovute precauzioni sarà possibile ottenere risultati duraturi ed esteticamente buoni.

Medicina Rigenerativa Multidisciplinare prima dell’intervento: cos’è

Fino a pochi anni fa, l’auto-trapianto di capelli era considerato la ‘cura della calvizie’.

In realtà, non cura le cause, non blocca la caduta e, in alcuni casi, può addirittura rischiare di accelerarla.

Oggi, esistono Protocolli non invasivi di Medicina Rigenerativa Multidisciplinare per la cura personalizzata della calvizie. Tra tutti, il protocollo bSBS  è quello d’eccellenza.

Durante l’intervento vengono prelevati i bulbi più protetti dal DHT che, però, è solo una delle cause della calvizie: un’altra delle cause può essere la Prostaglandina PGD2.

Queste altre cause possono agire negativamente sui follicoli spostati e impiantati nelle aree glabre. Ecco perché molti pazienti, dopo il trapianto, a distanza di pochi anni perdono gran parte dei capelli.

La Medicina Rigenerativa Multidisciplinare deve entrare in azione prima dell’intervento per sanare e curare le cause della calvizie evitando conseguenze come lo shock loss.

E’ necessario, in sostanza, dare nuova vita ai follicoli non atrofici con gemma attiva per invertire il processo di miniaturizzazione dei capelli sottili e danneggiati e riavviare la produzione dei capelli.

Bisogna ricorrere per tempo alla Medicina Rigenerativa evitando trattamenti inefficaci.

Il trucco è mantenere sani i follicoli sani e curare efficacemente quelli malati prima dell’intervento.

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